martedì 27 gennaio 2015

♥ EMPATIA: Uno sguardo su diritti animali, vegetarianismo, veganismo e antispecismo

Cosa sono il vegetarianismo, il veganismo e l’antispecismo? E quali sono i diritti degli animali? Non è facile dare una definizione precisa a questi termini. Il motivo è che la maggior parte delle persone definisce il vegetarianismo e il veganismo delle diete, ma questo vocabolo non è per nulla completo.
  Il vegetarianismo è l’applicazione pratica del diritto alla vita di ogni animale. Può essere anche definita un movimento contro l’uccisione di qualsiasi animale. Limitandosi all'aspetto alimentare consiste nell'esclusione di carne e pesce dalla dieta.
  Il veganismo invece è un movimento per la liberazione animale, segue il principio del rispetto dei diritti animali lottando contro lo sfruttamento, l’allevamento, la cattività, la schiavitù e l’uccisione degli animali. Un/a vegano/a si astiene dall’acquisto e dal consumo di qualsiasi derivato animale come la carne, il pesce, i latticini, le uova e il miele. Lo scopo di entrambi i movimenti è quello di non essere complici, non finanziare, boicottare gli allevamenti (soprattutto quelli intensivi) e le multinazionali facenti parte della grande industria della carne.
  L’antispecismo è probabilmente il termine tra questi meno utilizzato nel nostro linguaggio e dunque più difficile da spiegare. Si tratta di un movimento filosofico, culturale e politico che si oppone allo specismo (la discriminazione basata sulla specie che prevede la concezione degli animali come oggetti o proprietà e il conseguente sfruttamento). I principali diritti animali enunciati dagli animalisti e da filosofi contemporanei che si occupano dell’argomento, come Peter Singer e soprattutto Tom Regan, sono il diritto alla vita, quello alla libertà, alla non-sofferenza e di conseguenza al non-sfruttamento.
  Questo principio di non sfruttamento prevede anche il non finanziamento e il boicottaggio di qualsiasi attività che preveda la cattività o un qualsiasi altro abuso di potere da parte dell’essere umano. Questo abuso legato ad una violazione dei diritti animali è terribilmente frequente nella nostra società. Basti pensare, lasciando da parte l’imponente industria basata sul commercio di animali a scopo alimentare, ai circhi, agli zoo, ai laboratori cosmetici o scientifici, alla caccia, alla produzione di capi d’abbigliamento composti da pellicce, lana, seta, pelle o piume, ai tantissimi prodotti che contengono grassi animali ecc. La nostra società sfrutta sistematicamente determinate specie trattandole come oggetti, merce da vendere o comprare esattamente come schiavi.
  Invece dal punto di vista ambientale l’allevamento intensivo sta producendo gravissimi danni. Per produrre un solo kg di carne, a seconda della specie, si possono consumare fino a 15400 litri d’acqua. Inoltre un terzo della produzione mondiale di cereali è destinata agli allevamenti e per la produzione di un kg di proteine animali sono necessari ben sei kg di proteine vegetali che potrebbero essere direttamente destinate al consumo umano. Altri problemi sono quelli della deforestazione, della perdita della biodiversità, della degradazione del suolo, dell’inquinamento idrico e dell’emissione di gas serra.
  Dal punto di vista salutistico invece è evidente il legame tra il numero dei tumori che aumenta con il sempre maggior consumo di carne e latte pro capite. Le malattie che possono essere causate dai prodotti animali nel complesso sono: cancro, diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione, sindrome metabolica e altre.
  La consapevolezza di ciò che mangiamo si diffonde lentamente e il numero delle persone che scelgono una dieta vegetariana è, seppur ridotto, sempre più elevato a discapito del pregiudizio e dell’abitudine che ci porta ad accettare inconsapevolmente il sistema di sfruttamento. Non accettarlo.

♥ Anaïs






















Fotografie scattate a Parco Querini, a Vicenza (a eccezione della fotografia della gatta nera, scattata dalla finestra di casa). ❤